martedì 21 dicembre 2010

Romanzi a New York #26: Morire a Little Italy


Morire a Little Italy è uno dei dodici romanzi (non tutti editi in Italia) della serie gialla Gaslight Mistery creata da Victoria Thompson e ambientata nella New York a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
E’ l’epoca, come suggerisce il nome della collana, in cui le strade erano ancora illuminate dalle luci a gas e anche di quando uno dei quattro comandanti della Polizia era Theodore Roosvelt, futuro presidente degli USA.
Protagonisti delle indagini sono il veterano sergente Frank Malloy e Sarah Brandt, coraggiosa levatrice di quegli anni tumultuosi che, tra un parto e l’altro, si trova coinvolta in omicidi e sparizioni.
In Italia le inchieste di questo insolito duo sono pubblicate nella storica serie del Giallo Mondadori che con Morire a Little Italy è arrivata al n. 3018 (Murder in Little Italy, ottavo della serie Gaslight Mistery secondo la cronologia americana) dove Sarah è alle prese con la morte di una giovane mamma irlandese sposata all’italiano Antonio Ruocco.
Il caso è, come tutti i precedenti, intricato ma stavolta a renderlo più complesso ci si mettono anche i delicati equilibri tra le comunità italiana e irlandese nonché l’immancabile ombra (ahinoi...) della mafia, più precisamente della fantomatica organizzazione criminale nota come la Mano Nera.
L’autrice ha alle spalle una ventina di titoli di ambientazione ottocentesca, e qui unisce la sua esperienza nel romanzo storico alla fascinazione che ha subito per la città di New York, iniziata da quando, in tempi recenti, una delle sue figlie si era iscritta alla Tisch School of the Arts.
Questo amore per la città e il suo passato traspare in più di un momento: “...avrebbe preso subito un "hansom", la carrozza a due ruote con il cocchiere che guidava inerpicato sul retro, ma adesso doveva fare parecchie economie per provvedere alla sua nuova famiglia”. Le notazioni d’epoca e la caratterizzazione dei personaggi italiani, ben riuscita anche grazie alle reali parentele delle scrittrice, arricchiscono una narrazione elegante, fitta di dialoghi e quasi morigerata: “…emerse dopo un po’ con una copia piuttosto spiegazzata di un altro giornale scandalistico tra le mani… c’era anche il disegno di una ragazza dal corpo voluttuoso, scompostamente accasciata sul letto, con addosso solamente una succinta camicia da notte.”
Uno stile che fa venire in mente quella definizione di “giallo per signora” che talvolta i critici tirano in ballo quando trattano di autrici come Agata Christie (con la sua "Miss Marple") o Patricia Wentworth (con la sua "Miss Silver").
I misteri della Thompson sono una lettura disimpegnata ma piacevole, una specie di antidoto alle esplicite descrizioni pulp-splatter-gore che caratterizzano molti thriller dell'attuale produzione. Ogni tanto tra una minuziosa descrizione autoptica e secchi di sangue ci sta bene anche leggere di una vittima "scompostamente accasciata sul letto".
Morire a Little Italy, Victoria Thompson, Giallo Mondadori n. 3018, 2010