sabato 26 febbraio 2011

Romanzi a New York #38: New York


Non era (e non è) nei miei piani presentare in questo spazio web volumi di saggistica o guide della città, ma il bello dei blog è che ci si può prendere anche qualche libertà e dare corpo ad alcune eccezioni che confermino la regola.
Lo spunto per questa digressione nasce dalla ristampa del libro del professor Mario Maffi “Sotto le Torri di Manhattan” , oggi riveduto e corretto anche nel titolo che diventa, più semplicemente, New York. Il volume uscì nel 1998 e, come dichiara lo stesso autore nell'inedito capitolo intitolato Il Tempo e la Città, di cose ne sono cambiate parecchie.
E’ vero che non si tratta di un romanzo ma è anche vero che è una guida che si legge come un romanzo, con New York protagonista indiscussa della vicenda con Maffi che vaga per il tempo e lo spazio della città.
L'autore la racconta, anzi la ritrae con la passione che solo una città come New York può suscitare. Il racconto della city va oltre la mappa geometrica delle streets e della avenues, della downtown e della uptown e ci guida - non solo in senso topografico - anche attraverso e sotto la città:"forse questa direttrice sud-nord è in qualche modo una direttrice obbligata e vi conviene a un certo punto abbandonarla, per gustare Manhattan crosstown, orizzontalmente. Allora, prendete una mattina la 14th o la 23rd o la 42th o la 57th all'estremità est dell'isola, con il sole che vi sta alle spalle e illumina ogni cosa davanti a voi, e avviatevi verso lo Hudson River, all'estremità ovest."
L’aspetto erudito della guida, le centinaia di informazioni, di nomi, luoghi, indirizzi sono il telaio, solido e puntuale, di una esposizione fluida, dal tono narrativo e accattivante, con il supporto di un corredo iconografico ricco e graficamente stimolante.
Maffi ama la città e questo amore lo porta a una critica sincera di ciò che non va, sfatando anche luoghi comuni su quello che c’è da vedere e quello che si può evitare, con una mission divulgativa che spinge il lettore/visitatore ad uscire dai percorsi obbligati del turismo per scoprire anche la città vera, quella dei villaggi metropolitani, dei caffé, dei mercati di Spanish Harlem, del Lower East Side, dei piccoli parchi, dei luoghi della storia, breve ma intensissima della Grande Mela.
La stessa denominazione dei capitoli suddivisi in Nomi, Mappe, Sotto, Villaggi, Musei, Parole (capitolo questo che racconta meglio di qualsiasi mio commento il perché nasce un blog come Romanzi a New York), Immagini, Suoni, Prisma, Ponti, è rivelatrice della originalità dell'approccio verso la città e anche i titoli più convenzionali come Musei o Mappe nascondono preziosi tesori: "visitare il MoMa è un pò come mandare una cartolina agli amici: la prova tangibile. Niente di male naturalmente. Ma New York possiede altri piccoli gioielli che non sono meno emblematici del Moma o del Met... questi piccoli gioielli sono spesso organizzati in maniera diversa nel tentativo di coinvolgere il visitatore, di farlo diventare un fruitore attivo di ciò che non è solo esposto, ma letteralmente messo in scena."
Il fatto che molti di questi capitoli siano sostanzialmente invariati rispetto alla prima edizione costituisce una valore aggiunto all’opera, una fotografia della New York di qualche anno fa, spesso diversa da quella attuale e non solo a causa dell'attentato terroristico alle Torri Gemelle.
Maffi ama la città e questo amore lo porta a una critica sincera di ciò che non va, sfatando anche luoghi comuni su quello che c’è da vedere e quello che si può evitare, con una mission divulgativa che spinge il lettore/visitatore ad uscire dai percorsi obbligati del turismo per scoprire la città vera.
New York è una città che tutti conosciamo a prescindere dal fatto che ci sia stati o no. Uno degli effetti principali di questo libro è che chi già ha visitato la città vorrà tornarci per vedere ciò che si è perso e chi invece sta pianificando il suo primo viaggio avrà nel bagaglio gli strumenti giusti per essere un pò più viaggiatore e meno turista. E non è cosa da poco.
New York, Mario Maffi, Odoya, 2010