domenica 12 giugno 2011

Romanzi a New York #52: I Super Poliziotti


Chi è a conoscenza dei miei trascorsi come collaboratore delle edizioni italiane di Batman e di altri fumetti americani potrebbe pensare che la scelta di questo titolo sia quasi un conflitto d'interessi tra la passione per i fumetti e quella per la letteratura americana. In realtà questo volume, scritto da L.H. Whittemore nel 1973 e pubblicato in Italia nel 1975 (è da tempo fuori catalogo, quindi cercatelo tra le bancarelle dell'usato) ha poco a che fare con i fumetti nonostante il titolo, la copertina e il sottotitolo che recita: "La Vera Storia dei Poliziotti Chiamati Batman e Robin".
Whittemore, già collaboratore di Life ed esperto di romanzi basati su lunghe inchieste e frequentazioni poliziesche ("Cop!", "Peroff:The Man Who Knew Too Much"), racconta qui la storia di due allievi dell'Accademia di Polizia di New York, David Greenberg e Robert Hantz, che dopo ore di lezioni e teoria non vedono l'ora di applicare le legge sul campo. E il loro campo di gioco non sono le strade dello shopping ma uno dei quartieri più malfamati della città, Bedford Stuyvesant a Brooklyn. E' lì che, appena promossi agenti, si guadagnano il soprannome di Batman e Robin, inseparabili e avventurosi come quando, armati di corde e rampini, si calano dai tetti per sorprendere i delinquenti.
"A rendere la cosa più interessante era il fatto che quell'uomo, lì sulla macchina, aveva accennato alla zona tra Rochester Avenue e Sterling Place, l'incrocio che Dave e Bob (i poliziotti, ndr) avevano sorvegliato così da vicino dal tetto a terrazza. I drogati di quei marciapiedi chiudevano un centinaio di affari l'ora."
Bedford Stuyvesant sta a Brooklyn come Harlem sta a Manhattan. "Bed Stuy", a differenza del Village di Serpico e di Brooklyn Heights raccontato da Lethem ha avuto un processo di borghesizzazione (gentrification) più lento. Spike Lee ambientò lì negli anni 90 il suo celebre film Fà la Cosa Giusta ed è solo dagli anni 2000 che la zona ha vissuto un processo di rinnovamento urbano con nuove strade alberate, ristoranti, caffé e ristrutturazioni edilizie.
Super Cops uscì un anno dopo il grande successo di Serpico di Peter Maas, nel quale si respiravano le stesse atmosfere ma con un taglio più autorale e un personaggio, non ce ne vogliano i superpoliziotti, più carismatico.
"Batman e Robin", come il più celebre collega poi interpretato da Al Pacino, soffrono la burocrazia e hanno gli Affari Interni sul collo, al punto che verranno sottoposti a trenta indagini sulla regolarità dei loro metodi, ma ne usciranno sempre indenni.
Greenberg e Hanz sono gli archetipi di decine di coppie di poliziotti che hanno spopolato e spopoleranno nelle serie televisive americane e questo, per gli appassionati del genere, è uno motivi di maggior interesse del volume.
La scrittura di Whittemore enfatizza quanto basta le loro imprese, le racconta con ritmo e misura, qualche esagerazione machista qua e là, ma senza strafare. A rovinare un pò l'immagine dei due agenti ci ha pensato qualche anno dopo uno dei due poliziotti protagonisti, Dave Greenberg, che si è improvvisato scrittore narrando il seguito di Super Cops, dove le gesta sono state raccontate in maniera così implausibile ed esagerata (a volte riciclando episodi già narrati in Super Cops) tanto da meritarsi più di una critica nel sito specializzato dei poliziotti americani scrittori.
I Super Poliziotti, L.H. Whittemore, Sperling & Kupfer, 1975