domenica 16 marzo 2014

Romanzi a New York #106: La Grande Mela


Ringgold Wilmer Lardner, più brevemente noto come Ring Lardner (1885-1933) è stato un eccellente cronista sportivo e, soprattutto, un fine commentatore del mondo dell'intrattenimento, dallo sport al teatro sino ad un'acuta e satirica visione della vita matrimoniale. Lardner, pur avendone tutte le potenzialità, non ha mai scritto un romanzo ma si è dedicato ai racconti come quelli presenti in questo La Grande Mela (the Big Town), pubblicato per la prima volta nel 1920. Già, gli Anni 20, quelli dello swing, del proibizionismo e di Francis Scott Fitzgerald e, non a caso, Lardner era amico dello scrittore al punto che fu preso a modello per il personaggio di Abe North ne Il Grande Gatsby.
La Grande Mela è una serie di racconti, legati da un unico filone narrativo, con protagonista una coppia sposata dell'Indiana, Finch e Ellie, e della sorella di lei, Kate, giovane ventenne in cerca di marito. Eh già, è proprio questa la missione: trovare un buon partito a Kate nella opulenta New York City e nel contempo uscire fuori dalla provincia bacchettona per conoscere un pò meglio la vita.
Con una discreta, ma comunque sufficiente, eredità a coprire le spalle dei tre iniziano per tutti avventure e disavventure ricche di ironia e situazioni tragicomiche che forniscono l'occasione all'autore per raccontarci la città, i suoi, curiosi e imprevedibili, personaggi tra affari, piccole truffe, scommesse, spettacoli, amori e infatuazioni.
"Così prendemmo un taxi, comprammo i biglietti per le Follies in nona fila, e andammo a cena allo Spencer Hotel. Su tutti i giornali si era scritto che il costo del cibo era calato, ma l'albergatore evidentemente non sapeva leggere. Ci appiopparono un conto di undici dollari per una cena di due portate". 
I racconti/capitoli scorrono via che è una bellezza. L'autore può essere considerato un vero maestro per come conduce la narrazione nei canoni del racconto breve. Equilibrio nei dialoghi, battute al momento giusto e un filo conduttore solido tra una vicenda e l'altra, che gli consente di scrivere di cose che conosce benissimo senza mai risultare pretestuoso. Ci sono alcuni ritratti memorabili come il fasullo attore Jimmy Ralston o la spigolosa Lady Perkins, la signora aristocratica con tanto di cani che Ellie e Kate anelano di conoscere: "Ascoltami, - disse Ellie - c'è qualcosa che non quadra in questa storia. Non hai bisogno di convincermi che una donna come Lady Perkins intende cominciare un flirt con uno zoticone come te. Voglio sapere come sono andate realmente le cose".
Tutte le trame e sottotrame sono sempre lo spunto per calarsi in una New York d'epoca, tratteggiata con realismo e umorismo (...Il personale alberghiero di NewYork sembra sempre abbia perso qualcosa, visto che non stacca mai gli occhi dal pavimento), con riferimenti concreti all'economia mobiliare e immobiliare e puntuali descrizioni di feste, giornate all'ippodromo, spettacoli a Broadway e tutto quanto faceva, e fa, di New York una vera Big Town.
La Grande Mela, Ring Lardner, Mattioli 1885, 2013